La scelta di far riprodurre il proprio cane, maschio o femmina che sia, deve essere una scelta responsabile, soprattutto per il proprietario della femmina.
Purtroppo il chihuahua non è un cane facile da riprodurre, per cui prima di fare una simile scelta è bene discuterne con il proprio veterinario e valutare i pro e i contro.
Teniamo ben presente che il cane non sente il bisogno di riprodursi, né la femmina, né il maschio. Troppo spesso leggo in giro di proprietari che interpretano il comportamento (assolutamente da reprimere) del proprio cane di accoppiarsi con le gambe della gente o con i cuscini del divano come un bisogno di “trovarsi una fidanzata”: non è affatto così, si tratta solo di un puro e semplice problema comportamentale, che denota che il cane non ha ancora trovato la sua posizione di rango all’interno della famiglia e cerca di dominare su ciò che riesce. È un comportamento che tutti i cani maschi mostrano all’inizio della pubertà, ma che deve essere prontamente scoraggiato e corretto; nessun cane maschio equilibrato e ben educato si comporterebbe in questo modo!
Per la femmina invece, il momento del parto può essere molto rischioso e se si decide di farla accoppiare bisogna valutare i rischi a cui si va incontro. Buona norma sarebbe evitare di far accoppiare femmine al di sotto dei 2 Kg, non tanto perché facciano fatica a sopportare il peso della gravidanza, ma perché di solito incapaci di partorire senza aiuto.
Pianificare un accoppiamento:
Vivamente sconsigliato, quando si decide di far accoppiare la propria cagnolina è di lasciarla per diversi giorni insieme al maschio, senza sapere quando sono avvenuti gli accoppiamenti: in questo modo non sapremo se i cani si sono effettivamente accoppiati e tantomeno sapremo le date dei presunti accoppiamenti. E come faremo a sapere quando aspettarci la nascita dei cuccioli? Nel chihuahua, data l’elevata incidenza dei problemi al parto, questo è un dato estremamente importante.
Solitamente si consiglia di effettuare almeno due accoppiamenti a distanza di 48 ore l’uno dall’altro. L’ovulazione solitamente si manifesta nella femmina con una riduzione delle perdite vaginali e con l’accettazione del maschio, ovvero all’arrivo del maschio la femmina si immobilizza e sposta la coda di lato, mostrando la vulva.
Ma ovviamente questo non è sempre vero e tantomeno è sempre possibile effettuare più di un accoppiamento. Per cui se sappiamo di poter effettuare un solo accoppiamento, è bene essere sicuri che questo avvenga nel momento giusto, determinando con precisione il giorno dell’ovulazione.
Per sapere con esattezza se l’ovulazione è avvenuta, si possono effettuare 2 test da effettuare in combinazione a partire dalle prime manifestazione di proestro a giorni alterni:
- Colpocitologia: consiste in un esame citologico delle cellule della mucosa vaginale, che viene eseguito strisciando su un vetrino le cellule prelevate con un tampone. Durante il proestro si assiste ad un processo di corneificazione delle cellule epiteliali della mucsa vaginale. Al momento dell’ovulazione si ha una alta percentuale di cellule squamose (circa 70%).
- Dosaggio del progesterone serico: Durante il proestro sono gli estrogeni che rappresentano la componente endocrina predominante e sono responsabili di tutte le modificazioni anatomiche e comportamentali peculiari di questa fase del ciclo. Durante tutto il periodo del proestro si ha un progressivo incremento dei livelli di estrogeni, fino al raggiungimento del picco massimo 24-48 ore prima dell’inizio dell’estro (possono raggiungere valori fino a 60-70 pg/ml). Dopo il raggiungimento del picco massimo, si assiste ad un progressivo calo del tasso di estrogeni fino al raggiungimento della soglia basale (15 pg/ml), mentre si innalzano i livelli di progesterone, che nelle 12-24 ore precedenti l’ovulazione superano il livello basale (da valori inferiori a 0,5 ng/ml a valori compresi tra 0,5 e 1 ng/ml) segnando la fine del proestro. Nelle ore immediatamente successive l’ovulazione il progesterone raggiunge livelli compresi tra 2-25 ng/ml; la monta naturale dovrebbe avvenire quando il progesterone è compreso tra 15 e 20 ng/ml.
L’accoppiamento consiste di tre parti:
a) La femmina “pronta” per l’accoppiamento, all’incontro con il maschio resta ferma in piedi, con la coda spostata di lato a mostrare la vulva. Il mischio dal canto suo inizia a girarle intorno, dandole colpetti con il muso e talvolta fermandosi a leccare i genitali. Cerca di montarla sul dorso diverse volte, fino a che non inizia la penetrazione del pene.
b) Il maschio compie rapidi movimenti coitali, mentre il pene entra in erezione piena, con l’inturgidimento del bulbo del glande. A questo punto avviene l’eiaculazione della frazione spermatica.
c) Il maschio a questo punto smonta dal dorso della femmina, ed i due cani restano posizionati coda contro coda. Durante questa fase che dura in media 20 minuti, si ha l’eiaculazione del secreto prostatico, che ha funzione sia di nutrimento per gli spermatozoi, sia di favorirne il movimento all’interno delle vie genitali femminili.
Nel cane gli spermatozoi vengono infatti depositati in vagina, per cui in caso di fecondazione artificiale o di monte incomplete, dove il bulbo del glande non penetra in vagina, si consiglia di tenere sollevati gli arti posteriori della femmina per 10-15 minuti, per permettere agli spermatozoi di superare in parte la cervice.